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Aprile 2006: scoperte
quattro tombe di epoca Dauna,
sono affiorate durante gli scavi per costruire un salumificio in via Orta Nova
( zona P.I.P. ), risalgono al IV-V secolo a.C. , sono 36 i reperti venuti
alla luce. Dal
ricco corredo femminile, trovato in due dei sepolcri, gli studiosi
pensano che le donne sepolte nell’area sepolcrale appartenessero
all’alta società del tempo. All’interno delle antiche tombe sono stati
trovati anche fibule in ambra e altri oggetti ornamentali, oltre a
numerosi vasellami di pregevole fattura. Una delle altre tombe forse era
di un guerriero, poiché nel corso degli scavi sono stati trovati due
parastinchi e un cinturone, tutti in bronzo. Tra i reperti anche alcuni non risalenti all’epoca Dauna, a
testimonianza forse che la popolazione locale era venuta in contatto
commercialmente con altri popoli o, forse, segno che quella stessa area
potrebbe aver ospitato popolazioni fino ad ora sconosciute. Nella necropoli è
stato rivenuto anche un interessante mosaico per potrebbe rappresentare la
«strada rituale», il passaggio tra le tombe della necropoli.
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Maggio 2006:
finora
sono state scoperte circa sei tombe a fossa con corredi ricchi di reperti
archeologici. Le prime due tombe a corredo vascolare femminile hanno portato
alla luce circa 54 pezzi in ceramica con alcune fibule in bronzo, abbellite
con dei vaghi in ambra. La terza sepoltura invece, presentava un corredo
vascolare maschile, con la presenza di un uomo che indossava degli schinieri e
un cinturone in bronzo. Non potevano mancare i reperti in ceramica, fatti
maggiormente a vernice nera, una ceramica molto pregiata per l’epoca e ancor
di più di valore in quest’era moderna. Ma nello scavare gli archeologi non si
aspettavano di ritrovare un vero e proprio “forziere della storia dauna”.
Difatti l’ultima tomba ritrovata può essere considerata certamente la più
maestosa e emozionante dell’intero scavo che non è ancora stato ultimato, e
forse dell’intera Capitanata. La struttura tombale si estende all’incirca su
una superficie di 3 metri di lunghezza. All’interno sono rinvenute tre
deposizioni con 80 reperti in ceramica con dei piccoli pendagli in ambra; come
ad esempio uno scarabeo in miniatura, deposto sulle salme che dalle prime
indiscrezioni sembrano essere state definite in un nucleo famigliare composto
da padre madre e un bambino posto ai piedi dei genitori. I reperti in ceramica
erano deposti in un angolo della tomba. Particolari e di enorme valori un Kilyx e Skyphos con una raffigurazione di una civetta oltre a brocche a
vernice nera, che come è usuale erano reperti alla base del corredo delle
tombe daune. Ma due reperti in particolare sono di pregiata manifattura: un
vaso filtro con le gambe dipinto di blu, e un vaso a testina di donna a
vernice nera. Oltre alle strutture tombali, sono affiorati dal terreno ben
5 selciati costituiti da ciottoli di fiume. Maestosamente si estendono su una
superficie di 5 metri per 6, che, inoltre, si vanno espandendo al di la del
limite di scavo facendo presagire una continuità .
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