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“... la storia dice che San Francesco d’Assisi visita la Puglia nel 1221. In concomitanza della sua permanenza in Puglia furono intraprese diverse costruzioni di conventi francescani. La parola di San Francesco attecchì in modo fecondo nella società del tempo e fece espandere molto il movimento con l’adesione di moltissimi uomini ..."


La parola di San Francesco d’Assisi, si diffuse rapidamente in Capitanata e ad Ascoli in particolare, sia con presenza fisica di suoi seguaci, sia con la costruzione di strutture, che rappresentarono punti di riferimento, di devozione, di fede nella collettività e nella chiesa locale. La storia dice che San Francesco d’Assisi visita la Puglia nel 1221. In concomitanza della sua permanenza in Puglia furono intraprese diverse costruzioni di conventi francescani. Seguaci di San Francesco che lo conobbero personalmente e scelsero di risiedere stabilmente in Capitanata furono: fra Benvenuto da Gubbio e frate Giacomo da Assisi. Fra Benvenuto si stabilì a Corneto dove visse ed operò per circa otto anni. La parola di San Francesco attecchì in modo fecondo nella società del tempo e fece espandere molto il movimento con l’adesione di moltissimi uomini, tanto da rendere ingovernabile la moltitudine di frati. Ciò portò alla riorganizzazione delle vecchie Province in concomitanza del Capitolo generale del 1239. La vecchia Provincia di Puglia fu divisa nelle Province di San Michele Arcangelo, comprendente la Capitanata ed il Molise, ed in quella di Puglia, comprendente il resto della Puglia e la Basilicata. I luoghi legati alla memoria ed alla presenza francescana nel territorio di Ascoli possono così riassumersi : il convento e la chiesa di San Giovanni Battista; il convento e la chiesa di San Potito; il convento di Corneto; la chiesa rurale dedicata a Maria SS., San Giovanni Battista e al Beato Benvenuto da Gubbio nella masseria di Corneto. Benvenuto da Gubbio nacque a Gubbio nel 1190 da nobile famiglia. Si stabilisce a Corneto nel 1224. Dall’inchiesta fatta su frate Benvenuto da Gubbio nelle 43 testimonianze raccolte, i miracoli sono stati vari: guarigioni da malattie, restituzione di parola, liberazione dei campi dai bruchi, guarigioni di indemoniati. I luoghi dove si sono verificati i miracoli sono stati: Corneto, Ordona, S. Agata, Salsola, Candela, Montemarano, Foggia, Melfi, Minervino e Pescopagano. Morì il 27 giugno 1232, Fu proclamato Beato da Papa Innocenzo XII nel 1697. E’ Patrono di Deliceto (FG).

         

il simbolo francescano, la chiesa di Corleto e il Beato Benvenuto da Gubbio


I Luoghi

il Convento e la chiesa di San Giovanni Battista: il Convento diventa luogo francescano a partire dall’anno 1455; il Convento e la chiesa di San Potito: La fondazione del convento e della chiesa nel 1623, segnò l’insediamento in Ascoli del movimento francescano dei Frati Riformati. La chiesa fu consacrata nel 1765 dal vescovo Mons. Giuseppe Campanile; il Convento di Corneto: Questo luogo francescano è sicuramente il più antico. La sua origine è legata alla presenza in Corneto di frate Benvenuto da Gubbio nel 1224. La prima testimonianza ci parla di un frate Nicola, guardiano dei frati in Corneto. Tale frate forse è il fondatore della comunità francescana di Corneto. Altra figura francescana di notevole importanza fu il beato Ludovico da Corneto, dove nacque nel 1500; la Colonna crocifera Francescana: ai limiti del piazzale antistante il complesso religioso francescano (chiesa e convento di San Potito), è installata una colonna con in cima una scultura ad altorilievo di chiaro simbolismo francescano. La colonna è costituita da una breccia calcarea chiara a grosse scaglie non di origine locale. E’ quasi certamente una colonna di origine romana riutilizzata per apporvi il simbolo cristiano della croce. Installata su una base quadrata, ha in alto un accenno di capitello dorico, sul cui pulvino è sistemata una Croce di pietra grigia, scolpita ad altorilievo. Su un lato è scolpito un Cristo in Croce, sul lato opposto è scolpito la Madonna. Sul collo del capitello è inciso il simbolo francescano, dal lato opposto si legge l’anno dell’installazione: A.D. 1689.

     

da sinistra: la Colonna crocifera francescana e la chiesa di San Potito con il Convento francescano


I Vescovi Francescani

La millenaria cattedra vescovile della diocesi di Ascoli è stata governata, a partire dalla seconda metà del XIII secolo, da sette seguaci di San Francesco. Nel Secolo che ha visto nascere ed espandersi il francescanesimo, sulla cattedra ascolana troviamo due vescovi: fra Oliviero a partire dal 1267 e fra Adamo a partire dal 1280. Il primo la cronotassi vescovile non lo menziona, ma risulta da documenti francescani, mentre il secondo non esiste una documentazione certa. Nel 1308, troviamo vescovo fra Angelo. Durante il periodo del Vice Regno spagnolo, alla fine del XVI secolo, troviamo vescovo di Ascoli, fra Francesco Bonfiglioli, già Ministro Generale dei frati Minori Conventuali. Nella prima decade del XVII secolo è vescovo di Ascoli fra Ferdinando d’Avila, spagnolo. Religioso deciso e fermo, restituì prestigio alla istituzione episcopale oggetto di soprusi da parte dell’autorità laica e dai baroni locali. Durante il suo governo fece costruire, nel 1600, la chiesa del Purgatorio ad Ascoli, la chiesa Matrice di Candela dedicata a Maria SS. della Purificazione nel 1601. Nel 1887, è chiamato sulla cattedra della diocesi di Ascoli e Cerignola il francescano fra Domenico Cocchia dell’ Ordine dei Frati Minori Cappuccini, dal 1887 al 1900 quando muore. E’ il vescovo del “bel cuore” e lascia una traccia indelebile nel popolo ascolano. Ricostruisce il Seminario e riacquista il Monastero di Santa Maria del Popolo, chiuso e sottratto agli agostiniani a seguito delle leggi murattiane nel 1806. Nel 1931, papa Pio XI chiama un altro francescano, fra Vittorio Consigliere da Sestri Levante ( Genova ), dell’ Ordine dei Frati Minori Cappuccini, a governare la diocesi di Ascoli e Cerignola. Alla sua venuta, Ascoli sta cercando di rimarginare le ferite di un violento terremoto ( 1930 ), che aveva tra l’altro danneggiato la Cattedrale e il Seminario. Con opera infaticabile nel 1933 riaprì il Seminario, e qualche anno dolo la Cattedrale. Contemporaneamente a Cerignola consacrò il Duomo “Tonti”, opera rimasta incompiuta per circa sessanta anni, e fece costruire la chiesa Cristo Re. Nel 1932 iniziò la pubblicazione del bollettino “Vita Nostra”, tuttora pubblicato. Nel 1936 accompagna il cardinale Eugenio Pacelli, futuro papa Pio XII, al Congresso Eucaristico mondiale di Buenos Aires. Nel 1943, con azione audace e tempestiva evitò il bombardamento di Ascoli, mediando con le truppe tedesche che assediavano Ascoli.

        

da sinistra: fra Francesco Bonfiglioli, fra Domenico Cocchia e  fra Vittorio Consigliere



Fonte:
-  Francescani e Francescanesimo ad Ascoli di Giuseppe d'Arcangelo - Centro Studi "Territorio e Ambiente" di Ascoli Satriano


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