Home > Tradizioni > Come eravamo > Andare a cinema: Iazzetti o Salatto ?

" ... non posso aggiungere molto a quanto narrato dal geniale Fellini nel suo - Amarcord - e dal regista Giuseppe Tornatore in - Nuovo Cinema Paradiso - , poiché le vicende da loro impresse nelle pellicole differiscono ben poco da ciò che si verificava nelle sale cinematografiche ascolane ...

Ad Ascoli Satriano c'erano due sale-cinema: la vetusta Iazzetti e la moderna Italia, detta Salatto, più capiente della prima.Il cinema negli anni Sessanta, ma anche prima, costituiva un grande richiamo e, particolarmente la domenica, le sale, prese letteralmente d’assalto sin dal primo pomeriggio, traboccavano di spettatori di ogni età. Si proiettavano film di successo ma anche di cassetta, e ai colossal americani si alternavano le meno famose pellicole italiane: “Sangue e Arena” con  Tyron Power; gli avvincenti western interpretati dai mitici Gary Cooper e John Wayne; le esilaranti comiche di Charlot e di Stanlio e Ollio, le spassose gag dell’insuperabile Totò; i vari “Pane, amore e …” con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida (questo solo per citarne alcuni).

Vi fu un periodo di concorrenza spietata tra le due ditte noleggiatrici, le cui conseguenze apportarono vantaggi alla numerosa utenza, sia per i bassi costi del biglietto d'ingresso, sia perché si proiettavano ben due pellicole per ogni spettacolo.

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"... Divenimmo clienti assidui cinedipendenti, trascurando, il più delle volte, i nostri impegni scolastici; però, in compenso, arricchimmo il nostro bagaglio in cultura della celluloide ...". I locali disponevano di un’unica platea, situata in leggera pendenza e divisa in due settori: in alto i primi posti con tariffa normale, in basso i secondi posti con prezzi ridotti. Quest’ultima era la zona frequentata da noialtri e da adulti con difficoltà visive nonché finanziarie. Là seduti, con il naso all’insù e gli occhi fissi verso le immagini che scorrevano sul grande lenzuolo bianco, sognavamo ad occhi aperti, immergendoci nella finzione scenica. Nel bel mezzo della proiezione, quando il silenzio era assoluto, accadeva spesso che qualche spettatore si immedesimava tanto nella vicenda da lanciare, ad alta voce, avvertimenti e consigli al personaggio filmico che stava per soccombere.

Il western era il nostro genere preferito e, quando lo scontro tra gli antagonisti si risolveva con l’immancabile sparatoria, subentravamo nell’azione gridando in coro: ”Bang- bang!…”, mentre gli adulti reclamavano il dovuto silenzio.

Durante gli intervalli, appena accese le luci, si sentiva la voce della maschera: “ Caramelle ! gassose ! banane ! (non si trattava di frutta, ma di squisiti cremini di gelato ricoperti di cioccolato e preparati artigianalmente dalla rinomata cremeria del nostro corso ‘Nevramenga’)”.

Chi acquistava la gassosa non veniva mai meno al consueto cerimoniale: apriva la bottiglia tenendola tra le mani e, premendo con i pollici sul tappo ermetico a scatto, ne provocava il botto. Qualcuno la agitava prima per avere un effetto più roboante, ma la bibita, come spumante di ottima annata, si versava per quasi la metà, lasciando a bocca asciutta chi voleva chiedere di assaggiarne un po’.


Fonte:
- Cummë jucammë na votë ( Giochi e tradizioni Ascolane ) di Franco Garofalo


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