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"... Spesso mi sono accorto di essere quasi commosso: il fantasma era vicinissimo a me, e il rivivere un mondo scomparso, cioè passioni e ideali che non sono più passioni e ideali dei tempi nostri, mi faceva soffrire, ma la sofferenza era, in sostanza, gioia di vivere ..." ( Romolo Caggese )  

Romolo Caggese, Storico del Medioevo e professore universitario, nacque ad Ascoli Satriano il 26 giugno 1881 da Potito e Amalia Ursomando. Dopo aver concluso gli studi classici nel Seminario di Ascoli Satriano e poi nel Liceo Classico di Foggia avendo come docente di storia Francesco Carabellese, che lo incita ad occuparsi di storiografia. Nell' ottobre del 1900, una borsa di studio gli consente di iscriversi all’ Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento di Firenze, dove ha come docente di storia medievale e moderna Pasquale Villari, di storia antica Achille Coen, di diritto medievale Alberto Del Vecchio, di filologia classica Gerolamo Vitelli. Il 2 Dicembre 1900 conosce Gaetano Salvemini, che insegna nel Liceo “Galilei” di Firenze, e comincia a frequentarlo. Dal 1902  al 1904 ancora studente, pubblica varie ricerche di storia medievale su diverse riviste. Si laureò il 21 ottobre nel 1904, discutendo con Villari una tesi di laurea, pubblicata nel 1905, intitolata “Un comune libero alle porte di Firenze nel secolo XIII”, in cui ricostruisce la storia dei rapporti politici tra la città di Prato e la campagna circostante, in modo da spiegare la nascita di quel Comune. Il 24 giugno 1907 a Pavia conseguì la libera docenza in Storia Moderna. Insegnò storia medievale, moderna ed economica nelle università di Messina, Pisa, Napoli e Milano.   [ Centro Studi Romolo Caggese ]
 

Dal 1907 al 1948 insegna Storia economica e commerciale nella Regia Scuola di Commercio di Napoli. Scrisse "Classi e Comuni rurali nel Medioevo italiano", opera in cui in maniera diversa da altri storici teorizzò l'origine dei comuni rurali individuando la radice della nascita del comune nel vincolo del vicinato, che secondo lui aveva determinato un rafforzamento della personalità giuridica del colono  nei rapporti contrattuali  col feudatario, perché fece nascere  le prime forme di "contrattazione collettiva" tra il signore e i servi del contado. Dal 1908  al 1910 milita nel Partito Socialista Italiano e collabora all’ ”Avanti!”. Nell' ottobre 1909  è incaricato di dirigere “Il Socialista”, organo del Partito Socialista Italiano nel Napoletano. Il 5 Aprile 1910 gli scontri ideologici col filosindacalista Arnaldo Lucci lo inducono a dimettersi dal Partito Socialista Italiano.

L'amministrazione comunale di Firenze, gli diede l'incarico di pubblicare gli "Statuti della Repubblica Fiorentina", a questa ricerca storica fece seguito a cominciare dal 1912 la pubblicazione in tre volumi della "Storia di Firenze dalla decadenza di Roma al Risorgimento". Dal 1912 al 1913 scrive, sul quotidiano milanese “Il Secolo”, articoli sulla questione meridionale. Il 22 dicembre 1912 tiene una conferenza al Circolo Filologico di Milano su “Lorenzo il Magnifico”. Dal gennaio 1912 al dicembre 1913 scrive, sul quotidiano milanese “Il Secolo”, articoli sulla questione meridionale. Dal 28 dicembre 1913 al 6 agosto 1916 scrive sulla rivista massonica “L’Idea Democratica” del Grande Oriente d’Italia. Nel 1914 si presenta alle elezioni amministrative di Napoli come candidato socialista del Blocco Popolare contro il Fascio Liberale dell’Ordine di Benedetto Croce. La sua candidatura è sostenuta dal massone Carlo Altobelli della Loggia “Unione e Lavoro”.  Viene eletto consigliere comunale e consigliere provinciale, viene eletto Deputato Provinciale per le Finanze e per la Pubblica Istruzione. Dal 1917 al  1918 dopo essere stato assessore supplente e ordinario, è vicesindaco di Napoli nell’Amministrazione di Enrico Presutti e Arturo Labriola.

Il 6 gennaio 1918 tiene una conferenza per la Latina Gens, a Roma, nel Teatro delle Quattro Fontane, su “Il prologo della tragedia europea”. Il 16 dicembre 1918 diventa professore straordinario di storia moderna all’Università di Messina. Dal 16 ottobre 1919 al 1° dicembre 1923 è Ordinario di storia moderna all’Università di Pisa, ma continua a risiedere a Napoli. Il 5 novembre 1921 tiene una conferenza a Prato, nel Salone dei Misoduli, su “Prato nell’età di Dante”. Con la pubblicazione dei tre volumi di “Firenze dalla decadenza di Roma al Risorgimento d’Italia” ottiene il Premio Gautieri per la storia dall’Accademia delle Scienze di Torino. Con la pubblicazione dei tre volumi di “Firenze dalla decadenza di Roma al Risorgimento d’Italia” ottiene il Premio Gautieri per la storia dall’Accademia delle Scienze di Torino. L' 11 giugno 1922 su invito dell’Ordine dei Dottori in Scienze Economiche e Sociali, tiene a Napoli, una conferenza su “La questione meridionale e la pressione tributaria nell’ora presente”. Nel 1924 scrisse il saggio storico sull'abile mediatore politico francese Mirabeau, uno dei protagonisti dell'Assemblea Nazionale Costituente del 1789 e che nel 1929 apparve sulla Cambridge Medieval History. Nel 1925 ottiene, per interessamento di Gioacchino Volpe, la cattedra di storia medievale e moderna all’Università di Milano, di cui resterà titolare fino alla sua morte. Dal 1928 al 1938 tiene lezioni di alta cultura all’Università per Stranieri di Perugia. Il 31 gennaio 1929 tiene una conferenza all’Università di Venezia su “Il fascino del passato e l’opera storica”.

Nel 1930 pubblicò il volume "Roberto d'Angiò e i suoi tempi", nel quale individuò le cause dell'arretratezza del Mezzogiorno. Continuazione di queste ricerche furono i due volumi intitolati "Grande storia d'Italia", dei quali vide stampato solo il primo, perché il secondo fu pubblicato postumo dal Barbagallo, un anno dopo la sua morte nel 1939. Negli anni che vanno dal 1914 al 1924, sotto l'influenza di Ettore Ciccotti, Gaetano Salvemini, Pasquale Villari, Giustino Fortunato e Napoleone Colajanni partecipò alla battaglia politica del meridionalismo in difesa della povertà del Mezzogiorno d'Italia. Ha scritto circa cinquanta monografie di storia e circa settanta articoli pubblicati in giornali politici (Il Socialista, Il Secolo, L'Idea Democratica) e riviste culturali (Rivista Storica Italiana, Archivio storico italiano, Tempi Moderni), senza considerare i contributi all'Enciclopedia Treccani. Numerosi sono i suoi manoscritti e saggi per le lezioni all'Università per stranieri di Perugia. Tra il novembre e il dicembre 1934 tiene due conferenze a Norimberga e a Monaco di Baviera per la Società “Dante Alighieri”. L’11 maggio 1935 tiene una conferenza nell’Università di Milano per la Società Storica per il Risorgimento su “La diplomazia nel Risorgimento”. Il 9 maggio 1937 tiene, nell’Aula Magna dell’Università di Milano, una conferenza dal titolo: “Per il primo anniversario dell’Impero”.

Morì a Milano il 5 luglio 1938. E' sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano. 


        

        

          

Tra le opere più importanti, frutto della sua instancabile attività scientifica:

  • Classi e Comuni rurali nel Medioevo italiano

  • Roberto d’Angiò e i suoi tempi

  • Mirabeau

  • Gli Statuti della Repubblica Fiorentina

  • Storia di Firenze dalla decadenza di Roma al Risorgimento

  • Dal Concordato di Worms alla fine della prigionia di Avignone 1122-1377


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