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“ …Guglielmo d'Altavilla, chiamato Guglielmo Braccio di Ferro, primo conte di Puglia e signore di Ascoli Satriano. Il ruolo che Guglielmo aveva avuto nella fondazione della contea di Puglia fu sicuramente determinante, sul piano militare, ma ancor di più sul piano della direzione politica. Diversamente dai suoi fratelli e fratellastri minori, Guglielmo era stato il solo a costruire il suo potere partendo dal nulla …”

Guglielmo d'Altavilla, chiamato Guglielmo Braccio di Ferro nato a Hauteville, nella penisola di Cotentin in Normandia nel 1010 circa  è stato un cavaliere normanno, il maggiore dei figli di Tancredi d'Altavilla e della sua prima moglie Muriella. Guglielmo ebbe quattro fratelli minori: Drogone, Umfredo, Goffredo e Serlone. Morta la prima moglie il padre si risposò con Fresenda dalla quale ebbe altri figli tra i quali Roberto (il Guiscardo). Come tutti i giovani Normanni, Guglielmo raggiunta l’adolescenza cominciò ad accostarsi alla vita militare, a frequentare la scuola di equitazione e di armi e a imparare l’arte della difesa e dell’attacco.

L’arrivo nel sud Italia
Insieme al fratello Drogone d'Altavilla lasciò la Normandia e raggiunse il Mezzogiorno d'Italia nella prima metà dell'XI secolo (1035 ca.). La partenza di Guglielmo e di Drogone non fu che l'inizio. L'uno dopo l'altro quasi tutti i figli di Tancredi d'Altavilla sarebbero partiti per il sud Italia. Giunti nel Sud d’Italia, Guglielmo prestò servizio presso il principe di Capua (Pandolfo) per passare poi tra le milizie del principe di Salerno (Guimario IV). Nell’estate del 1038 l'esercito bizantino preparò una campagna militare per attaccare i saraceni di Sicilia e proteggere le coste calabresi dalle loro continue incursioni. A tal fine l’imperatore chiese aiuto anche al principe di Salerno, il quale acconsentì alla richiesta, inviando tra gli altri un gruppo di cavalieri normanni.

Guglielmo, con numerosi suoi connazionali si recò in Sicilia, dove si distinse particolarmente nella battaglia di Siracusa dove si guadagnò il soprannome di Braccio di Ferro per aver ucciso in un solo assalto l'emiro di Siracusa un certo Arcadio (Al Ka’id).

Nel 1041 Guglielmo e Drogone combatterono contro i Bizantini nella rivolta della Puglia e vinsero con altri comandanti normanni le battaglie di Montemaggiore e Montepeloso.

Guglielmo d'Altavilla, rientrò nel settembre 1042 a Melfi, dove tutti i Normanni lo elessero Capo supremo. Egli si rivolse a Guaimario IV, principe longobardo di Salerno e a Rainulfo conte di Aversa, e propose ad entrambi un'alleanza alla pari. L'unificazione delle due famiglie normanne, Altavilla e Drengot, fu motivo di forza e Guaimario offrì il riconoscimento ufficiale delle conquiste.

Nomina a Conte di Puglia
Rainulfo e Guglielmo riunirono a Melfi un'assemblea dei baroni longobardi e normanni. In questo Parlamento generale, Guaimario di Salerno garantì il dominio su Melfi agli Altavilla, a cui affidò in feudo i territori intorno a Melfi. Tutti offrirono un omaggio come vassalli a Guaimario, che riconobbe a Guglielmo d'Altavilla il primo titolo di Conte di Puglia. Guaimario riconfermò il titolo di Conte anche allo stesso Rainulfo. In cambio, tutti i capi normanni acclamarono Guaimario Duca di Puglia e Calabria. Guaimario, per legare a sé Guglielmo, gli offrì in moglie la figlia (Guida) di suo fratello Guido, conte di Conza e duca di Sorrento e quindi sua nipote.

Tra la fine del 1042 e gli inizi del 1043 il principe di Salerno, il conte di Aversa, Guglielmo Braccio di Ferro e gli altri undici conti tennero un’assemblea a Melfi per procedere alla suddivisione delle terre conquistate e da conquistare. Nacque così la Contea di Puglia. L'intera regione, ad eccezione di Melfi, fu suddivisa in dodici baronie, costituite a beneficio dei capi normanni e assegnate nei territori di Capitanata, Vulture, Apulia e Irpinia. In particolare, in Capitanata, Guglielmo ebbe la signoria di Ascoli; Rodolfo ebbe Canne; a Gualtiero toccò Civitate e a Rodolfo di Barbena fu assegnata Monte Sant'Angelo. Nel Vulture al fratello del nuovo Conte, Drogone d'Altavilla, fu affidata la Signoria di Venosa; Tristano ebbe Montepeloso (Irsina), Asclettino I Drengot, che risiedeva nel castello di Genzano, prese Acerenza ed Attolino ebbe Lavello. In Apulia, Ugone detto Tuboeuf ricevette Monopoli; Pietro ebbe Trani e a Ramfredo andò Minervino, sulla Murgia. In Irpinia ad Erveo fu affidata, infine, Frigento.

La scelta apparentemente incomprensibile, di contentarsi della sola città di Ascoli era invece carica di significato, perché sottintendeva la sua volontà di essere l’arbitro supremo della conquista della Capitanata, dal momento che tale città costituiva l’unico formidabile avamposto controllato dai normanni per lanciarsi alla conquista di tale regione. Fu l’ennesimo trionfo della grande capacità  di mediazione di Guglielmo. Fu lui ad ordinare la costruzione di una fortezza (castello) sulla rocca di Ascoli Satriano.

La morte di Guglielmo e la fondazione dell’abbazia della Santissima Trinità di Venosa
Nel corso del 1046, poco dopo l’ennesimo trionfo normanno, Guglielmo morì improvvisamente per una malattia (forse un'infezione o dissenteria), all’età di circa trentasei anni, provocando un grande dolore nei suoi guerrieri, che lo amavano.

I funerali vennero celebrati con ogni probabilità nella cattedrale di Melfi, “con tutti gli onori secondo il rito, con molto e giusto compianto”, alla presenza del vescovo della città, con la partecipazione degli undici conti rimasti e di una gran folla di popolo. Successivamente la sua salma fu tumulata a Venosa, nell’ abbazia della Santissima Trinità che Drogone signore di Venosa, “construere fecit pro anima Guielmo fratre suo”. La straordinaria devozione dimostrata da Drogone verso il fratello costituisce un’ennesima testimonianza del grandissimo ascendente che Guglielmo aveva meritato presso i suoi compagni d’avventura.

Alcuni secoli dopo mani sacrileghe avrebbero distrutto i sepolcri monumentali di Guglielmo, di Drogone, di Umfredo e del fratellastro Roberto il Guiscardo edificati nell’ abbazia della Santissima Trinità. Il danno per la città di Venosa fu del tutto irrimediabile. Tutte le ossa di questi grandi personaggi vennero radunate alla rinfusa in un unico, insignificante sepolcro.

   

l’abbazia della SS Trinità di Venosa, la Tomba degli Altavilla
e la statua di Guglielmo d'Altavilla nelle guglie della
cattedrale di Coutances in Normandia

Diversa è l’attenzione che Guglielmo d'Altavilla ha goduto all’estero. Una grande statua immortala ancora oggi la sua figura tra le fantastiche guglie della cattedrale di Coutances in Normandia, con quelle dei fratelli Drogone e Umfredo. La costruzione dell’edificio fu avviata negli anni in cui si svolsero le imprese dei tre fratelli. La cattedrale gotica fu ultimata nel 1056 grazie ai generosi contributi di Roberto il Guiscardo, fratellastro dei tre. Il vescovo di Coutances, infatti, aveva inviato dei religiosi nel Sud d’Italia per chiedere un finanziamento. Tale era la fama e la potenza acquisita dai figli di Tancredi d’Altavilla.


Fonte:
-  Guglielmo Braccio di Ferro, primo conte di Puglia e signore di Ascoli Satriano di Edoardo Spagnuolo
-  wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Braccio_di_Ferro
-  wikipedia.org/wiki/Drogone_d%27Altavilla
-  wikipedia.org/wiki/Umfredo_d%27Altavilla
-  wikipedia.org/wiki/Contea_di_Puglia
-  cottopellegrino.it/lavori/strutture-storiche/abbazia-della-ss-trinita-venosa-pz
-  portacoeli.it/venosa/it/il-contesto/complesso-della-santissima-trinita-di-venosa
-  wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Coutances


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