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il Polo Museale
Che comprende: il museo civico dove nella mostra permanente "Policromie del sublime" è possibile ammirare il gruppo marmoreo dei "Grifoni" e degli altri Marmi policromi
(seconda metà del IV secolo a.C.), la mostra "Lo Spreco Necessario. Il lusso nelle tombe di Ascoli Satriano", la sezione dedicata alla collezione “Pasquale Rosario”, la nuova sala dell'Apollo (statua in stile arcaistico, prima metà del II secolo d.C.), del Bambino Cacciatore, la sala dei mosaici di villa Faragola; il museo diocesano con la quadreria, disposta in varie sale, comprende tele del XVIII sec., la sezione degli argenti con gli ostensori, i calici, i pastorali ( via Santa Maria del Popolo, 68 ).


Edifici religiosi
Il Duomo, la Chiesa della Natività della B.V.M.,
del sec. XII in stile romanico-gotico, che conserva interessanti affreschi di Vito Calò e tele di scuola napoletana, un crocifisso ligneo ed altre statue del sec. XIII, un busto argenteo di San Potito Martire del sec. XVII ( largo Cattedrale ). Altre edifici religiosi: la Chiesa di San Giovanni Battista è tra le più antiche (risale al sec. XII); la Chiesa di San Potito del sec. XVII. presenta un bel portale e, all’interno, è conservato un magnifico coro ligneo barocco del 1643; la Chiesa dell’Incoronata, pur se risalente al secolo XV, è stata trasformata numerose volte ma la cosa interessante è che la facciata in pietra venne realizzata su un disegno dell’architetto Luigi Vanvitelli; la chiesa della Misericordia, è stata costruita nel XIV secolo e che conserva l’antichissimo quadro di Maria SS. della Misericordia, risalente al secolo XIII; la chiesa della B. V. M. del Santo Rosario (Pompei) del 1861; la Chiesa di San Rocco, risalente al sec. XVII, ha una semplice facciata con un bel portale.


il Parco archeologico dei Dauni "Pasquale Rosario" ( attualmente chiuso )
Adibita a necropoli fra il VI e IV sec. a.C., probabilmente in relazione con abitazioni in capanne sinora non individuate, la collina fu interessata nel V sec. a.C. dalla costruzione di un grande edificio per le riunioni pubbliche e religiose delle comunità locali. L’altura abbandonata alla fine del IV- inizi del III sec. a.C., continuò ad essere utilizzata per sepolture degli aristocratici locali per tutto il II sec. a.C. Recente è il ritrovamento in un’area esterna all’ingresso del parco di una necropoli di età imperiale disposta lungo la strada che conduceva in Lucania ( largo M. Teresa di Lascia ).


l’Area Monumentale del Serpente ( attualmente chiuso )
Situata all’esterno del parco archeologico, l' area monumentale è composta da un ampio insediamento di epoca romana, una necropoli, databile IV - III sec. a.C. La necropoli  comprende un monumento funerario, 5 tombe ( 2 tombe a grotticella, 2 tombe a cassone, ed una tomba alla cappuccina). La scoperta di questa area risale al 2002, avvenuta durante gli scavi per la costruzione di case popolari.


Edifici storici
Il Castello (Palazzo Ducale), l’origine è di epoca normanna, castello dei feudatari di Ascoli Satriano, ha le sue strutture più antiche risalenti al secolo XII. Castello torrito fino all’inizio del XVIII secolo, fu definitivamente trasformato in Palazzo Ducale dagli ultimi feudatari, i Duchi Marulli. Ha un sontuoso portale di ingresso sormontato da una loggia con una serie di finestre ad arco, che rendono molto elegante l’intera facciata, le prigioni restano l’unico ambiente originale intatto. Molto suggestivo è il quadrangolare cortile pavimentato con acciottolato a raggiere con il bel portale interno dal quale si sale alla loggia interna con due imponenti arcate attraverso l’elegante scalinata. A causa di lavori, attualmente non è visitabile ( largo Castello ). Altri edifici storici:  da vedere anche la Porta S. Antonio abate (chiamata anche dell’Ospedale), realizzata in stile barocco nel 1756. Anche il portale in pietra di Villa Marulli è in stile barocco e presenta una epigrafe con il simbolo dei Cavalieri di Malta. Bellissimo l’effetto garantito dalla facciata di Palazzo d’Autilia, del sec. XVIII;
l'Arco di Porta Nuova, detto anche "arco dell'Orologio", del XVI secolo, è la porta d'accesso al centro storico, al Palazzo Municipale, la Chiesa di S. Giovanni con annesso Monastero, il palazzo Ducale e antichi fabbricati. E' ciò che resta di una delle porte della cinta muraria costruita a protezione della città medioevale; Palazzo Visciòla,  é la sede ufficiale del Municipio, restaurato dopo il terremoto del 1980, risale al sec. XVI. Ha una bella facciata aperta da un maestoso portale liteo, da una graziosa loggetta inferiore e da una bella trifora ad archi ogivali. All’interno una monumentale scalinata a doppia serie di rampe porta ai piani superiori con la magnifica sala Consiliare; Palazzo Angiulli, comunemente chiamato “Caserma vecchia“, imponente complesso edilizio del sec. XVIII appartenente in passato ad una facoltosa famiglia di imprenditori agricoli. Ospitò dopo l’Unità d’Italia la caserma dei Carabinieri. L’ampia ed elegante facciata è mossa da un sontuoso portale e da belle aperture di balconi e finestre in pietra.  


il Centro storico
La struttura del centro storico è caratterizzata da un assetto organico di case e di vie, di spazi costruiti e aperti, che segue una crescita a raggi concentrici con sviluppo anulare attorno a un nucleo centrale e vie radiali con case e botteghe, bassi e soprani, case contadine e palazzi signorili, agglomerate nella zona Castello. Appare subito all’occhio il labirinto di vie tortuose e di vicoletti, che si aprono improvvisamente in piazzette feudali, che denuncia l’assenza, in passato, di una piazza borghese centro della vita cittadina, sorta solo nel XX secolo con la sistemazione di Piazza Cecco d’Ascoli (Piazza Giovanni Paolo II).


Fontane romane
Importante complesso idraulico che testimonia le capacità ingegneristiche degli antichi romani per la raccolta delle acque sorgive. Le fontane, in opus incertum, vennero fatte edificare dal Magistrato romano Publio Fundanio Prisco, a sue spese, furono fonte idrica per i cittadini ascolani, fino all'avvento dell'Acquedotto Pugliese nel 1900. In origine dotate di tre cisterne con arcate soprastanti (attualmente se ne conservano due) e quatto vasche
 ( località fondane romane, via Publio Fundanio Prisco ).


il Ponte romano
Il ponte in pietra a tre arcate a schiena d'asino, presso Ascoli Satriano, sul torrente Carapelle, è un raro esempio di ingegneria idraulica e stradale, forse l’unico nella Capitanata, giunto fino ai nostri giorni quasi intatto dopo tanti secoli dalla sua costruzione (II sec. d.C.). Quando Traiano ristrutturò la rete viaria che univa Roma all’Oriente ne fu interessata anche la via Herculia, che da Equo Tuticum ( presso Ariano Irpino) fino a Mutatio Aquilonis (Celle S.Vito) coincideva con la via Traiana; quindi deviava per Guevara, Giardinetto, Lamia, Catenazzo, Palazzo d’Ascoli, attraversava il Carapelle sopra detto ponte, e proseguendo per Ascoli Satriano intercettava la via Appia e si dirigeva verso Venosa e Potenza-Taranto.


Hospitium peregrinorum
L'hospitium ex Ospedale civico della città, era gestito dalla congregazione dei monaci dell'ordine di S. Antonio Abate di Vienne (Francia). I monaci si prendevano cura dei malati e curavano il cosiddetto "fuoco di S. Antonio". L'edificio è menzionato nella due visite canoniche effettuale dal vescovo di Ascoli e Ordona mons. Felice Via il 18 aprile 1673 e il 1 aprile 1675. Con l'unità d'Italia furono istituiti gli ospedali civili. Ebbe un reparto di chirurgia che ha funzionato fino al 1960. Dopo la restaurazione, è stato inaugurato il 23 dicembre 2018. Ora Pinacoteca, nel 2020 è stata intitolata a Liliana Rossi. ( via Duomo )


Ascoli fuori le mura
N
egli immediati dintorni della città vanno segnalate alcune zone boschive, vere oasi di verde nelle quali è possibile fare lunghe passeggiate, escursioni ecologiche, respirare aria purissima, esse sono: Selva S. Nicola, a 1,5 km per Ordona, si estende la vasta e folta Selva S. Nicola (il "Cimitero vecchio"), con viste stupende; Selva S. Giacomo, a 3 km sulla comunale Ascoli-Sedia d’Orlando si trova la Selva S. Giacomo (il "Boschetto"), con circa 70 ettari di bosco con giganteschi roveri e querce secolari, proprietà della Congrega “Maria SS. del Soccorso”.


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