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  Antonio 
      Sena nacque a Montemarano (Avellino) il 29 marzo 1814, in una nobile 
      famiglia che ne coltivò l’ingegno e ne temprò l’indole soave. Da savi 
      maestri erudito nelle prime lettere, fu promosso all’Ordine Presbiteriano 
      il 2 ottobre 1836 a Salerno. Iscrittosi all’Ateneo napoletano l’8 ottobre 
      1842, conseguì la laurea in Teologia. Fu canonico dell’ex Cattedrale di 
      Montemarano; canonico teologo ed arcidiacono della medesima Chiesa. Fu 
      storico scrupoloso  della città di Montemarano, tanto che diede 
      alle stampe due opere importanti: il Cenno storico sulla Città di 
      Montemarano (Napoli, 1846) e Montemarano ovvero studi archeologici 
      (Napoli, 1866). Resasi vacante la sede vescovile delle diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola per la morte di 
      Mons. Leonardo Todisco Grande, il 
      papa Pio IX, 
      con bolla del 23 dicembre 1872, lo nominava vescovo delle due diocesi 
      pugliesi. Mons. Sena prese possesso delle diocesi il 6 gennaio 1873. Della 
      sua dottrina teologica lasciò luminose prove in opere rilevanti, fra le 
      quali la Lettera pastorale del 15 agosto 1885 rivolta al clero delle due 
      diocesi, che invitava ad una più stretta osservanza dei precetti della 
      Chiesa, ad una maggiore applicazione nella diffusione della parola divina, 
      e far si che la Chiesa riprendesse la sua benefica azione pastorale. Mons. Sena 
      lo si ricorda come il vescovo che diede alla diocesi un importante Sinodo. 
       
      Nelle visite pastorali si 
      palesava ai suoi amministrati affabile e liberale, e a gara ognuno si 
      presentava a lui manifestando le proprie necessità, domandando consigli. Colpito da 
      grave malattia, morì santamente nella sua casa in Montemarano il 20 marzo 
      1887,  i suoi resti riposano in una tomba artistica corredata di una 
      doviziosa epigrafe che ne attesta la vita e le virtù.  |