Home > Chiesa AscolanaVescovi > 1931 - Vittorio Consigliere

Vittorio Consigliere nacque a Sestri Ponente il 5 giugno 1883 da Giuseppe e Serafina Barbieri. Fu ordinato sacerdote nel 1906. Scoppiata la Prima Guerra Mondiale, padre Vittorio Consigliere adempì al suo dovere d’italiano. Furono anni in cui compì miracoli di sacrificio e di eloquenza: a Schio, a Vallarsa, nelle dolomiti, a Pieris d’Isonzo, sul Basso Piave, ovunque vi fosse un moribondo da confortare e riconciliare con Dio, un ferito da medicare, un aiuto da porgere, là era il cappellano militare Vittorio Consigliere. Con la pace tornò alla sua Sestri e al suo ministero. Con la bolla del 1° settembre 1931, Papa Pio XI lo elevò alla dignità episcopale, e l’8 novembre successivo fu consacrato dal cardinale Carlo Dalmazio Minoretti, arcivescovo di Genova, nella chiesa dell’Assunta di Sestri Ponente.


Lo stemma Episcopale: un leone rosso su sfondo giallo e azzurro. Il leone rampante con la corona, tiene un ramoscello d'olivo il quale svela in un certo qual modo il nome dei Consigliere cioè " Consiglio apportatore di pace ". Completano lo stemma episcopale, a destra la Madonna del Buon Consiglio, in alto lo stemma francescano e in basso, a forma di nastro, il motto  " Meum est consilium ".


Fece il suo ingresso solenne ad Ascoli Satriano il 6 gennaio 1932, ed a Cerignola il 10 successivo. Il Vescovo Vittorio Consigliere, appena insediato, si adopera per far restaurare la Chiesa Cattedrale danneggiata dal terremoto del 1930. In quella occasione demolisce e ricostruisce in pietra dura, il pavimento sollevandone il piano. Tale sollevamento fa aumentare di un gradino la scalinata del sagrato. Durante i lavori si rinvengono alcuni sepolcri di Vescovi precedenti, ne recupera le reliquie e le fa tumulare sotto il pavimento della cappella dell'Immacolata Concezione.

Nel Settembre del 1943, le truppe tedesche, in ritirata lungo la strada provinciale per Foggia, fecero delle rappresaglie sulla città di Ascoli. Il Vescovo Mons. Vittorio Consigliere con il Redentorista ascolano Padre Ragni (che faceva da interprete), andò a parlare con i tedeschi. Ottenne la sospensione del fuoco in cambio di alcuni quintali di viveri, frattanto arrivarono gli Anglo-Americani ed i tedeschi ripiegarono (per questo motivo l'Amministrazione Comunale dichiarò Mons. Vittorio Consigliere "DEFENSOR CIVITATIS").

Volle che la diocesi avesse un suo bollettino, Vita Nostra, che fu affidato alla direzione di don Sergio Di Gioia.

Affetto da un male incurabile, morì a Roma il 15 marzo 1946. Il 20 marzo giunse la salma ad Ascoli Satriano da Roma dove era in cura. Per due giorni la salma fu esposta nella chiesa di Santa Maria del Popolo, dove la popolazione si recò in pellegrinaggio a rendergli omaggio. Il giorno 23 marzo, dopo i solenni funerali celebrati dal vescovo di Troia e Foggia, Mons. Fortunato Maria Farina e assistito dal vescovo di Bovino, la salma fu tumulata al cimitero di Ascoli Satriano nella cappella Di Muzio. Il 23 maggio 1991, con una cerimonia solenne, le spoglie mortali di fra Vittorio Consigliere, vennero traslate dal cimitero alla cattedrale di Ascoli Satriano, dove furono composte nel monumento funebre che la diocesi, la munificenza del notaio Nicola Merola e del popolo ascolano hanno voluto innalzargli.


Il nome di un santo vescovo ascolano compare tra le sacre mura della piccola cappella  di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, proprio su quel confessionale in cui Padre Pio trascorreva ore ed ore per essere conforto dell’anima. Proprio li, il 17 novembre 1934, l’amato Vescovo fra Vittorio Consigliere, trovandosi a San Giovanni per i solenni festeggiamenti in onore della canonizzazione di San Corrado, consacrò un altare dedicato all’Immacolata Concezione, concedendo l’Indulgenza ai presenti e a chi visitasse l’altare nel giorno dell’anniversario della sua consacrazione.
( Fonte: Gaetano Antenozio )


  il padre, Giuseppe  la madre, Serafina     

     


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